La Lazio mette paura al Milan, che ricorre a Leao: 2-2

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    Solita Lazio, ma solo all’inizio. Comincia bene, con Castellanos e Dia che al 3’ assaltano la fortezza di Maignan, salvato all’ultimo momento da un provvidenziale intervento di Pavlovic. Ed è proprio Pavlovic a rispondere ai biancocelesti all’8’ battendo Provedel su calcio d’angolo di Pulisic.

    I romani reagiscono, ma la porta rossonera non collabora. Batti e ribatti, al 62’ Castellanos raggiunge il pari: Dia serve Tavares che gira su Castellanos il quale, senza tanti complimenti, spedisce il pallone in fondo alla rete.

    Finalmente il pareggio! Ma la Lazio oggi insiste a cercare la vittoria, si rende conto che il Milan non è insuperabile. E così, quattro minuti dopo, altro gol dei padroni di casa. È Dia a mettere la firma sul vantaggio biancoceleste, con l’assist di Tavares che gli consente di liberarsi di Pavlovic e insaccare il 2-1.

    Fonseca finalmente capisce che la squadra così com’è non funziona e prende una decisione che si rivela quella giusta. Fa uscire Emerson Royal, Reijnders, Chukwueze e Okafor sostituendoli con Theo Hernandez, Musah, Leao  e Abraham. E la musica cambia.

    Cambia sùbito e a cambiarla è, ma guarda un po’!, è Leao, che poco aveva digerito di essere stato lasciato in panchina. È il 72’: Theo Hernandez spedisce il pallone sui piedi di Abraham che lo gira a Leao il quale, con due passi supera tutti e batte di destro il povero Provedel.

    Al cooling break, Leao senza parlare fa capire a tutti che cosa pensa del fatto di essere stato lasciato per troppo tempo inoperoso in panchina: rifiuta di unirsi ai compagni convocati da Fonseca per ascoltare il suo sermone. Il portoghese sembra voler dire: Parlate, ascoltate, studiate, ma i gol li faccio io.

    Bruno Cossàr

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