Parisi: Io mi auguro che lo stadio si faccia, Raggi non dica non sapevo

Di seguito le parole del  leader di Energie per l'Italia e consigliere del centrodestra in Regione Lazio, Stefano Parisi. "Quando ci sono queste inchieste bisognerebbe essere cauti.

Parisi:  tutte queste incertezze creeranno grossi problemi

Roma – Di seguito le parole del  leader di Energie per l’Italia e consigliere del centrodestra in Regione Lazio, Stefano Parisi. “Quando ci sono queste inchieste bisognerebbe essere cauti. Sarà la magistratura a verificare l’effettiva colpevolezza o l’effettiva distorsione che ci dovesse essere stata in relazione alla questione stadio. Da quel che risulta le procedure per lo stadio sono state tutte regolari e tutte alla luce del sole. Che poi ci sia qualcuno che abbia millantato o che abbia avuto dei favori da Parnasi, lo verificherà il processo quando ci sara’”.

“Sono cauto perché ne abbiamo viste tante in Italia di indagini che poi sono finite nel nulla, con l’unico risultato che lo stadio si bloccherà, che tutto sta sui giornali, mi sembra come al solito una grande confusione di cui fra qualche settimana non si parlerà più- ha continuato Parisi-. Io mi auguro che lo stadio si faccia. Però è evidente che c’è un grave rischio, anche perché la solidità economica di Parnasi mi sembra sia molto fragile”.

“E tutte queste incertezze creeranno grossi problemi -spiega Parisi-. Io sono romanista e mi auguro che Pallotta non si innervosisca e non decida di vendere la Roma, perché sarebbe davvero un disastro per la città. Io penso che in Italia, siccome le procedure per qualsiasi investimento sono sempre lentissime e ci sono tantissimi livelli decisionali, dentro questa confusione si creano comportamenti scorretti e forse anche corruzione. Perché poi gli imprenditori cercano di ungere qua e là le ruote dell’ingranaggio per andare avanti più velocemente. Finché non semplifichiamo non ne usciremo dal problema della corruzione. Non sto giustificando i corrotti e i corruttori, dico soltanto che la complessità della nostra burocrazia favorisce comportamenti distorti”.