Magi: non c’è ancora accordo con Huawei, sindaca è stata smentita

Roma – “Il sottosegretario all’Interno Sibilia, rispondendo in Aula a una mia interpellanza, ha smentito la sindaca di Roma Virginia Raggi che, solo qualche giorno fa, aveva annunciato che l’azienda Huawei avrebbe installato nel centro storico telecamere di sicurezza intelligenti con riconoscimento facciale in grado di rilevare eventuali vandali o autori di reati, direttamente collegate con le forze dell’ordine; telecamere che, secondo quanto dichiarato dalla sindaca, avrebbero permesso alle forze dell’ordine di intervenire sul posto con maggiore tempestivita’ nel caso in cui nelle immagini fosse comparsa una persona con precedenti”. Lo dichiara Riccardo Magi, deputato radicale di +Europa.

“Quello della sindaca- prosegue nella nota Magi- e’ soltanto un annuncio, visto che, come reso noto dal ministero dell’Interno, non c’e’ ancora alcun accordo tra il comune e l’azienda. Continueremo comunque a seguire la vicenda, poiche’ preoccupa l’intenzione, con l’obiettivo di seguire eventuali vandali o autori di reati, di sorvegliare tutti i cittadini inclusi i minori; peraltro con un approccio che presuppone una presunzione di colpevolezza nei riguardi di chi abbia precedenti penali, in aperto contrasto con le garanzie previste dalla nostra Costituzione. Ricordiamo che, secondo il parere di molti esperti, la sicurezza non e’ data dalla sovrabbondanza di impianti di videosorveglianza”.

“Per citare un fatto che ha riguardato la capitale stessa, pochi anni fa nella stazione Termini, dove risulta che ci siano 400 telecamere della stazione piu’ 700 dell’azienda di trasporto pubblico, e’ stato possibile che una persona girasse impugnando un’arma, seppure finta -spiega Magi-; nessuna delle 1.100 telecamere ha colto il pericolo, segnalato invece da una passante. La rapidita’ dell’evoluzione tecnologica e la globalizzazione comportano nuove sfide per la protezione dei dati personali, come dimostrano proprio le tecnologie a riconoscimento facciale; su questo aspetto sarebbe utile anche un aggiornamento del provvedimento del Garante per la privacy in materia di videosorveglianza, che risale a quasi dieci anni fa”.