Lega, Santori: ordinanza Zingaretti su cinghiali calpesta piano paesaggistico

Roma – “Non abbiamo più parole, ormai Roma è alle ghiande: nello scempio dell’incuria, dell’immobilismo e nell’elenco degli errori sinistresi mancava giusto la peste suina. Il sindaco Gualtieri insieme al presidente della Regione Zingaretti chiede rimedi caotici e rattoppati contro l’invasione dei cinghiali, ora anche malati. Risoluzioni che servono a poco, ma limitano di tanto la libertà dei cittadini”. Lo dichiara in una nota il consigliere capitolino della Lega, Fabrizio Santori, a proposito delle misure messe in atto per contenere la peste suina.

“Bloccare le aree verdi della città, vietare i pic-nic e in più l’ordine di disinfettarsi le scarpe, riempiendo la città di umilianti cartelli di ‘attenti al cinghiale’ da nord a sud, passando per Monteverde, Bufalotta, Parioli, Verbano, Prati e molti altri quartieri di Roma Nord, in cui si vedono i bestioni ormai scorrazzare senza sosta, ecco le misure, senza dimenticare le recinzioni su ogni cassonetto: il piano paesaggistico va a farsi benedire.”

“Questa è l’ordinanza di Zingaretti che costerebbe al Comune di Roma almeno 10 milioni di euro? Questa è la Regione Lazio dopo anni di sonno su questo tema? Ci chiediamo se la farsa finisca dove comincia l’ottusità, o forse il confine è là, dove il cinismo si mescola all’incompetenza”.

“Ritiro immondizia, pulizia, raccolta differenziata: quello che dovrebbe essere normale da sempre, oggi fa parte delle azioni di emergenza nell’emergenza già da mesi dichiarata. Eppure l’interrogazione orale urgente presentata dalla Lega sul tema degli ungulati che invadono la città continua a slittare in Assemblea capitolina. Forse Gualtieri non sa cosa dire alla città, sprofondata nella vergogna e colpita dall’ennesimo allarme”, conclude Santori. (Agenzia Dire)