Democrazia diretta, l’esempio di un piccolo comune calabrese

Il sindaco di San Demetrio Corone, l'imprenditore Ernesto Madeo, consulta i cittadini prima di adottare decisioni. Le ultime iniziative: aprire un percorso per consentire agli italiani, oriundi compresi, residenti in Sud America di tornare a lavorare in Italia; rafforzare la tutela delle comunità Arbereshe (Albanesi) - 50 in tutta Italia e 30 nella sola Calabria -

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    Nel singolare mondo tricolore in cui viviamo si viene informati dalla stampa solo di guerre, stragi, violenze, stupri, di acerrimi dibattiti sul colore della pelle e sulla presunta mascolinità di talune atlete in gara alle olimpiadi francesi. Ma in questo poco apprezzabile contesto, l’apprendere informalmente di una nuova, originale iniziativa pubblica, nuova pur se giunta incredibilmente ormai quest’anno alla terza edizione, senza che mai ne sia stata data notizia da nessuno dei grandi Media, aiuta a rasserenare gli animi in un momento così delicato, dando nuove speranze alla nostra gente e persino alla politica.

    Un talentoso imprenditore calabrese, prestatosi solo di recente in via temporanea alla politica, decide, riuscendovi, di diventare tramite essa, primo cittadino di un comune del Sud Italia di oltre 3500 anime. E a “scranno” conseguito, pensate cosa si inventa per dare nuova vita al deserto innovativo dei tanti comuni italiani esistenti: governare facendo partecipare sinergicamente i propri amministrati alle decisioni ed a tutte le attività del loro Comune di appartenenza.

    Senza entrare nei tecnicismi di tale sorta di cogestione con i concittadini nelle conseguenti, successive assise comunali deliberative, il primo cittadino di cui parliamo, ancora non pago della sua vena di effettiva e concreta democraticità di azione politica, chiama nuovamente a rapporto, con piglio deciso, sempre la stessa comunità da lui amministrata. Ogni anno, infatti, nel mese di agosto, organizza un’apposita manifestazione nella piazza centrale del paese, perché possa proseguire il dialogo e la collaborazione innovativamente promossi da lui. Usufruendo in tale ambito di maxi schermi e avvalendosi degli strumenti offerti da internet, i concittadini in tale ulteriore sede potranno confermare o meno, con la possibilità di porre a lui direttamente quesiti e contestuali critiche, la loro piena o scarsa soddisfazione per quanto sino ad allora realizzato o meno dal loro primo cittadino .

    Trattasi di accadimento più unico che raro, questo segnalato, e si può definire senza tema di smentite di democrazia diretta? Così parrebbe. E se lo fosse, certamente rappresenterebbe l’unico caso, al momento, di cui si abbia notizia.

    Ma a questo irrefrenabile primo cittadino non bastano le sue innovative iniziative e ad esse aggiunge, certamente non come diversivo, anche il rilevante ed oneroso incarico, formalizzatogli dal presidente della Regione Calabria Occhiuto, di Commissario straordinario della Fondazione Arbëria. Fondazione il cui intento è quello di pervenire a rafforzare la tutela delle comunità Arbereshe (Albanesi) – 50 in tutta Italia e 30 nella sola Calabria – oltre che a contribuire alla valorizzazione della variegata ricchezza culturale della regione Calabria e di tutto il patrimonio identitario e distintivo di cui ogni paese Arbereshe è dotato, sia in Regione, sia in tutta Italia.

    Ultime nuove, sempre dallo stesso Comune, l’iniziativa recentissima, certamente da considerarsi una tra le prime, intrapresa dall’incontenibile Sindaco di raccordarsi con la più importante e nota Organizzazione di lavoro, operante in Brasile e in Argentina creata per poter aprire un percorso occupazionale diretto a tutta la nostra gente residente all’estero, sia a quella tra gli iscritti all’AIRE-Anagrafe Italiana Residenti all’Estero o sia a quella dei nostri tanti oriundi, professionalizzatisi in Sudamerica. Una comunità, soprattutto di giovani, desiderosa di poter tornare nel proprio paese e di potervi lavorare colmando, di fatto, tutti i vuoti occupazionali venutisi a creare nei comuni ed in tutte le regioni italiane.

    Spiace constatare come a fronte del contributo associativo erogatogli per l’iscrizione da ogni Comune italiano, la più importante associazione di categoria, l’ANCI-Associazione Nazionale Comuni Italiani, prosegua indifferentemente nel non mettere a disposizione dei loro associati strumenti di comunicazione mediatica che suppliscano alla mancanza, fisiologica per motivi di bilancio in ogni comune, di un professionista con funzioni di Portavoce. E ancora che, in ogni caso, per il tramite del Portavoce istituzionale dell’ANCI, in servizio nella sede nazionale, non si informino adeguatamente tutti i Media, sia quelli nazionali sia i locali, di tutte le nuove e più originali iniziative prese in taluni comuni, in grado di contribuire a fornire una sempre migliore immagine a tutto il Movimento associativo.

    Concludiamo, per doveroso obbligo informativo, indicando il nome del sindaco, cioè di Ernesto Madeo, e quello del Comune calabrese in argomento, cioè San Demetrio Corone.

    Pier Francesco Corso

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