Covid – Musacchio: La mafia trae profitto dall’emergenza pandemica

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    Covid – Musacchio: La mafia trae profitto dall’emergenza pandemica –

    Vincenzo Musacchio (nella foto), giurista, più volte professore di diritto penale e criminologia in varie Università italiane ed estere. Associato al Rutgers Institute on Anti-Corruption Studies (RIACS) di Newark (USA). Ricercatore dell’Alta Scuola di Studi Strategici sulla Criminalità Organizzata del Royal United Services Institute di Londra. Discepolo di Giuliano Vassalli, allievo e amico di Antonino Caponnetto. E’ intervenuto in videoconferenza il 3 dicembre all’Università “Sapienza” di Roma con i ragazzi della Facoltà di Scienze Politiche, Sociologia e Comunicazione.

    Musacchio ha iniziato il suo intervento affermando che la criminalità organizzata abbia già da qualche tempo cominciato a trarre profitti dall’emergenza pandemica. “Mafie e Coronavirus sono simbiotiche e gli studi e le ricerche, con dati e numeri raccolti, confermano la gravissima emergenza criminale in corso”.

    Dall’inizio dell’anno – conferma Musacchio – il ministero dell’Interno ha registrato ben oltre duemila interdittive antimafia, alla media di circa duecento al mese e sette al giorno, dati che devono preoccupare e non poco.

    “Sono circa trent’anni che studio i fenomeni mafiosi, – continua Musacchio – ciò mi consente di poter dire con matematica certezza che di fronte ad un’emergenza sanitaria i futuri appalti riguardanti la distribuzione di presidi medicali e farmaceutici nonché lo smaltimento dei rifiuti speciali ospedalieri saranno preda certa da parte del crimine organizzato”.

    “Non dimentichiamoci che il “settore sanità” gestisce il 75% delle risorse economiche di una regione e da sempre è nel mirino delle mafie poiché è uno “strumento di consenso con cui, spesso, in accordo con la politica, si possono condizionare le nomine, dai primari ai vertici di ospedali e aziende sanitarie e quindi gestire a proprio favore le ingenti risorse economiche”.

    Musacchio suggerisce come gli appalti e le sovvenzioni da tenere sotto stretto controllo, dovranno essere quelli che si riferiscono all’acquisto di farmaci, mascherine, visiere, camici, tute speciali, altri dispositivi di protezione individuale, respiratori polmonari, tamponi e i conseguenti rifiuti sanitari.

    “Alla fine di questa pandemia a livello globale ci sarà la necessità di smaltire enormi quantità di rifiuti sanitari pericolosi”. “In Italia i “maestri” in questo settore sappiamo essere i Casalesi e la ‘ndrangheta che nei loro territori hanno già prodotto bombe ecologiche, i cui futuri costi in termini di salute ricadono ogni giorno sugli abitanti di quelle zone”.

    Come esperto, il giurista si auspica che gli inceneritori che bruceranno questi rifiuti saranno tracciabili e controllati poiché in difetto inquineranno l’atmosfera. “Gli intombamenti di rifiuti, speciali e non, principalmente per opera delle mafie, ma non solo, inevitabilmente intaccheranno le falde acquifere e i terreni con altrettanto gravi danni per l’ambiente e i suoi abitanti.

    “L’assenza di questi controlli rischia diventare una vera catastrofe per la salute pubblica poiché le inefficienze della sanità pubblica e gli affari delle mafie sono entrati ormai in una dimensione globale, termina Musacchio.

    All’incontro erano presenti molti studenti appartenenti a diverse organizzazioni studentesche che sono state l’anima dell’incontro.

     

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