Caudo: Cinema Palazzo presidio per territorio, sgombero insensato

Roma – “In piena emergenza Covid i numeri ci raccontano di un aumento esponenziale del disagio, in tutte le sue forme. Soprattutto in tempi come questi, il sociale e i bisogni delle persone dovrebbero costituire il primo tassello dell’agenda politica. A Roma, invece, accade che un presidio sociale e culturale, animato unicamente dalla passione e dal coraggio di tanti attivisti e cittadini, sia sottoposto a operazioni di sgombero.”

“E’ quello che sta succedendo al Nuovo Cinema Palazzo per la fraintesa applicazione di un principio di legalita’. Cosi’ si assiste alla mortificazione dell’impegno e del lavoro delle molte persone che hanno fatto in modo che questo luogo, specie in questi ultimi mesi, potesse offrire sostegno e appoggio a molti, studenti, giovani, adulti o nuovi poveri, rappresentando la base per iniziative di solidarieta’, di avanguardia artistica nonche’ di un centro per la raccolta per il cibo.”

“Cosi’ non si ripristina la legalita’ ma si rischia solo di infiacchire lo spirito di quanti lavorano, attivandosi in prima persona, per consentire a tutti di vivere in una societa’ migliore”. Queste le parole di Giovanni Caudo, presidente del III Municipio, in una nota.

“Alle sei di mattina- aggiunge Christian Raimo, assessore alla Cultura del III Municipio- in mezzo alla pandemia, con il buio, in centinaia di agenti, contemporaneamente allo sgombero di Forza Nuova a via Taranto, in una parodia della logica degli opposti estremismi, hanno sgomberato il cinema Palazzo, per distruggere questa occupazione che dura dal 2011 e che ha trasformato quello che doveva essere un bingo in uno dei luoghi piu’ interessanti per la vita culturale e artistica di Roma, un posto dove da marzo si distribuiva spesa sociale per le persone in difficolta’. L’obiettivo che si vuole raggiungere non e’ il ripristino della legalita’, ma la repressione di ogni forma di autorganizzazione.”

“Ed e’ questa la morale piu’ triste. Perche’, qui, a Roma, generazioni di ragazzi avrebbero potuto fare sport a prezzi accessibili, vedere un film o un concerto scendendo a piedi da casa, cominciare a fare politica partecipando a un incontro. Ma tutto questo, con questa logica, e’ negato”.