Ironia e no-sense: Tom Armati tra live brillanti e un nuovo lavoro in studio

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Tutto comincia quando suo fratello porta a casa la prima chitarra elettrica. Tommaso all’epoca ha 11 anni e resta letteralmente estasiato da quello strumento, trascorrendo interi pomeriggi ad ascoltare i virtuosismi del fratello maggiore. Nasce così, in modo più o meno ufficioso, la passione per la musica (e per la chitarra) di Tom Armati, cantautore già noto nella scena underground capitolina, particolarmente apprezzato per i suoi testi ironici e originali.  Un’ironia fine, sapiente e intelligente, che si diverte con i giochi di parole trascinando in modo ancora più istrionico con il suo pop dal sapore vagamente filo-brit.

Con la chitarra, Tom, inizia infatti a suonare ma soprattutto a scrivere. “Ho subito capito che scrivere canzoni era il modo migliore che avevo per esprimermi – mi racconta –  I miei primi successi sono dei capolavori di no-sense custoditi ancora in qualche audiocassetta impolverata, magari un giorno varranno miliardi!”.

Quando gli chiedo quali siano le influenze, le atmosfere e le suggestioni che più lo rappresentano e che lo accompagnano nel processo creativo di scrittura dei suoi pezzi, lo mando un pochino in difficoltà. “Direi tutto ma è come dire niente. A volte l’ispirazione nasce nel momento più inaspettato (e  inopportuno) e non sai nemmeno cosa è stato a scatenarla, forse un insieme di cose che ti stava bollendo dentro da un po’, forse un sogno che hai fatto, un amore finito, la multa che hai dimenticato di pagare…”.

Il suo primo disco esce nel 2015, si chiama “Nei migliori negozi di dischi” è una manciata di canzoni pop che attingono con ironia pungente e disinvolta a paradossi, emblemi e grattacapi della vita quotidiana. “Per me rappresenta una sorta di figlio, che ami anche se ti fa arrabbiare, perchè poi dopo anni tendi a pensare “non mi rappresenta più”. Invece secondo me ha rappresentato bene quel momento – continua Tom Armati – Voleva essere un fermo immagine del mio stile di scrittura sospeso tra ironia e profondità con le canzoni che stavo portando in giro dal vivo in quel periodo, quindi è stato fatto in maniera molto spontanea a livello di arrangiamenti. L’ho chiamato “nei migliori negozi di dischi” perchè è uscito proprio in un periodo di transizione del mercato verso lo streaming e ha una copertina molto bizzarra. Sono contento che alcuni di quei brani siano entrate nel cuore di persone delle età più diverse, compresi molti bambini”.

Ma il meglio di sè, il buon Tom, lo dà senza dubbio nei live con i suoi immancabili “Dis-Armati”. “Suonare dal vivo è la tortura psicologica più bella che ci sia. Mi presento ai concerti sempre in formazione diverse a seconda del luogo in cui sono. Ho la fortuna di avere una super band che mi supporta e sopporta, versatile, che si è evoluta nel corso degli anni. Oltre ad essere ottimi musicisti sono amici e quindi suonare dal vivo è sempre un’occasione per fare festa. Cerco sempre di trasmettere questo approccio anche al pubblico, che solitamente ne esce molto divertito”.

Conoscevo già artisticamente Tom e ci eravamo già incontrati, qui dalla parte degli addetti ai lavori, parecchi anni fa. Ci voleva il Crash Roma per (ri)portare i suoi pezzi d’autore ancora una volta davanti al pubblico, per questa occasione nella speciale formazione in trio acustico. Una serata in pieno stile Crash, tra musica live di qualità, artisti di talento e le superbe proposte food & drink di questo piccolo grande tempio del gusto nel cuore del quartiere Trieste di Roma.

Nel frattempo Tom Armati sta lavorando a cose nuove che bollono in pentola (e che sembrano essere giunte cottura). “Non so se sarà proprio un disco, forse più un EP, non so se ha senso parlare oggi di dischi, ma sicuramente usciranno dei brani nuovi che stiamo finendo di registrare, alcuni li ho già suonati dal vivo, altri no. Rispetto al primo, si riconoscerà un’impronta sonora più definita e una scrittura più matura. Comunque già per il fatto che esca, mi rende l’uomo più felice della terra”.

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