Coronavirus – Spallanzani: Negativo ai test operaio di Tivoli – Lunedì il rimpatrio degli italiani da Wuhan

Coronavirus – Spallanzani: Negativo ai test operaio di Tivoli – Lunedì il rimpatrio degli italiani da Wuhan –

Si inseguono in tutto il mondo le notizie sulla diffusione del coronavirus originario della città di Wuhan in Cina. Mentre l’Unione europea, gli Stati Uniti e tutti i paesi che hanno rapporti con la Cina rafforzano i dispositivi di precauzione per bloccare la diffusione del virus, una buona notizia arriva da Roma.

“L’operaio romeno proveniente da Tivoli e trasferito in via precauzionale allo Spallanzani, dopo aver effettuato le opportune verifiche secondo i protocolli operativi, è risultato negativo al Coronavirus”. Lo rende noto l’Assessorato alla Sanità e l’Integrazione Sociosanitaria della Regione Lazio.

In Italia è stato decretato lo stato di emergenza e l’Ue ha attivato il meccanismo urgente per contrastare la diffusione del nuovo coronavirus, partito da Wuhan, in Cina. Nel frattempo si allarga ogni ora di più la mappa dei contagi: 9.709 casi in Cina, 135 all’estero. Con i primi registrati in Svezia e Russia.

Gli Stati Uniti hanno innalzato l’allarme al massimo e sconsigliato i viaggi in
Cina, attirando le critiche di Pechino che hanno definito la decisione
“inappropriata”. I voli sono stati sospesi anche dalle principali compagnie, Delta e American Airlines.

Lunedì a Pratica di Mare atterrerà l’aereo con a bordo i primi italiani
rimpatriati da Wuhan e che resteranno in quarantena.

Il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, che oggi dalla Farnesina
ha avuto una conference call con l’ambasciata italiana a Pechino, ha
confermato che il primo volo per il rimpatrio degli ottanta italiani
bloccati a Wuhan “arriverà lunedì mattina all’aeroporto militare di
Pratica di Mare e (gi passeggeri) saranno sottoposti a un regime sanitario qui in Italia in un luogo dedicato”.

“Nessuno di loro risulta contagiato”, ha assicurato.

“Il volo per riportare i connazionali in Italia trasporterà anche materiale sanitario richiesto dalle stesse autorità cinesi”, ha aggiunto il capo della diplomazia italiana, dopo la sua telefonata con l’ambasciatore Luca Ferrari.

Inoltre, ha spiegato Di Maio, “l’Unità di crisi della Farnesina, attiva 24 ore su 24, ha ricevuto in questi giorni oltre 5.000 telefonate: si tratta di un aumento del 700%”. Sono circa 500 i cittadini italiani attualmente in Cina, ma non a Wuhan, che hanno chiesto di rientrare e chiedono come fare visto il blocco aereo.

La dichiarazione dello stato di emergenza – ha spiegato Di Maio – serve ad “affrontare la situazione nel più efficace dei modi: 5 milioni di euro sono stati stanziati a questo scopo”. Si tratta, ha assicurato il titolare della Farnesina, del “più alto livello di cautela in Europa”.

Una cautela che ha imposto anche il blocco di tutti i voli che collegano Italia e Cina. La decisione ha lasciato perplessa l’ambasciata di Pechino a Roma, che esprime l’auspicio che “la parte italiana possa organizzarsi prontamente per tutelare e garantire i diritti legittimi dei passeggeri sia cinesi sia italiani” in seguito all’interruzione di tutti i viaggi da e per la Cina.

La rappresentanza diplomatica fa notare che il direttore generale
dell’Organizzazione mondiale della Sanità, Tedros Adhanom, “ha ribadito che non è necessario attuare misure restrittive della mobilità internazionale”.