Lazio saggia e vincente, dominato il Verona: 2-1

Se non ci fosse stato uno strepitoso Montipò a difendere la porta veneta, il risultato sarebbe stato di almeno tre gol contro uno - Uno strepitoso Tavares -

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    No, oggi la Lazio non è stata la solita Lazio, quella che va sùbito in gol e poi perde, o quella che subisce un gol nei primi minuti e, quando si sveglia, riesce appena a agguantare il pareggio.

    No, la Lazio di oggi ha mostrato voglia di vincere, ha dominato la partita contro l’Hellas Verona. Ha segnato per prima, al 5’ minuto con Dia, poi ha spaventato il suo pubblico quando, due minuti dopo, s’è fatta raggiungere da una rete di Tengstedt. S’è spaventato il pubblico – “Addio, è sempre la solita Lazietta” pensavano i tifosi – ma non s’è spaventata lei.

    S’è tirata su le maniche, s’è arrotolata il bordo dei calzoncini e, senza piangersi addosso, s’è lanciata all’arrembaggio con aggressività, accompagnata da prudenza, guidata da saggezza e dalla consapevolezza di essere superiore al pur eccellente Verona, che non è mai stato supino a guardare. E così, al 20’, Castellanos ha deciso la partita su calcio d’angolo di Zaccagni, un assist d’oro.

    Il Verona le ha provate tutte per riagguantare il pareggio. S’è buttata in avanti con tutti i suoi, mancava soltanto il portiere a lasciare la sua metà campo. Ma i romani non sono stati a guardare, hanno risposto colpo su colpo, rinunciando a adottare la tattica basata sulla perdita di tempo, fino agli ultimi secondi. E, se non ci fosse stato uno strepitoso Montipò a difendere la porta veneta, il risultato sarebbe stato di almeno tre gol contro uno.

    Tutti bravi i calciatori in campo, quelli con maglia biancoceleste e gli avversari. Qualche nome però bisogna farlo. Avete visto Dia (non vedo l’ora di vederlo contro la Dea, l’Atalanta, per vedere se “i” è meglio di “e”), avete visto come s’è inserito nell’attacco riuscendo a essere decisivo senza mai intralciare Castellanos? Baroni è riuscito nell’impresa di far convivere due centravanti insieme in campo. Una coppia, direbbe Stanlio, come due piselli in un baccello.

    Tutti bravi, compreso Rovella che si prende troppi cartellini gialli, compreso Gila per la stesso motivo. Ma la vera sorpresa è Tavares. Novantacinque minuti sempre a correre e, se la partita fosse durata tutta la giornata, starebbe ancora correndo non perdendo mai il possesso della palla.

    Bruno Cossàr

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