Milan-Lazio, che partita! Questo è calcio (3-2)

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    Milan-Lazio, che partita! Questo è calcio (3-2) –

    La Lazio esce sconfitta ma a testa alta da San Siro dopo 93 minuti di una partita giocata al massimo da biancocelesti e rossoneri, con continui rovesciamenti di fronte, con i due portieri impegnati a fare miracoli per bloccare le magie degli avversari.

    E stavolta è stato il Milan a occupare la zona Cesarini, oggi non più zona Caicedo, assente, ma zona Hernandez, che all’ultimo minuto ha bucato Reina e ha confermato la sua squadra in testa alla classifica, con un punto più dell’Inter.

    Che partita! Cinque gol, tutti da antologia. Il primo porta la firma di Rebic. È il 10’ del primo tempo quando Calhanoglu su calcio d’angolo lancia un missile balistico perfetto che Rebic incorna saltando il distratto Marusic e infilando in rete un pallone che Reina può solo guardare.

    Marusic tenta subito di rifarsi con una discesa inarrestabile che però non dà il risultato sperato, col pallone finito di poco a lato.

    E arriva il rigore per il Milan. È Patric a combinare il guaio in area, finendo in scivolata sui piedi di Rebic che finisce a terra. Il Var conferma il fischio di Di Bello e Calhanoglu trasforma al 17’ spiazzando Reina.

    Sul 2-0 la partita potrebbe essere considerata finita, ma contro il Milan c’è la Lazio, la migliore Lazio di questo campionato. I romani reagiscono alla grande, non si arrendono, sanno che la partita è ancora lunga. Si arriva così al 26’ quando Kalulu dà un pestone in area a Correa, costretto poco dopo a lasciare il campo sostituito da Muriqi.

    È rigore? Non è rigore? Il Var toglie ogni dubbio e Di Bello dà il via libera a Immobile per punire Donnarumma. Ma Donnarumma riesce a ingannare l’abituale intuito di Ciro che spara addosso al portierone, il quale con l’aiuto del palo rinvia in mezzo all’area proprio mentre sopraggiunge Luis Alberto che incorna il pallone e porta la Lazio sull’1-2.

    I biancocelesti le provano tutte per agguantare il pareggio, ma non è ancora arrivato il momento. Cartellino giallo per Krunic e poi per Escalante, Luis Alberto in gran giornata costringe Donnarumma a rifugiarsi in angolo. Pioli si guadagna anche lui un giallo. E prima che finisca il primo tempo, Luis Alberto ci riprova da 25 metri sparando troppo in alto.

    Primo tempo col Milan in vantaggio, ma la Lazio mostra però di non accettare il verdetto e nel secondo tempo si scatena alla sua maniera. Cataldi sostituisce l’ammonito Escalante. Ci provano Immobile e Marusic, ma bisogna attendere il 59’ per raggiungere il meritato pareggio. Milinkovic Savic ricorre agli insegnamenti appresi alla Nasa e dal limite dell’area lancia il solito missile su Immobile che di prima intenzione, senza nemmeno prendere la mira – lui non ne ha bisogno, dove sta la porta lo sente anche senza guardare – gira al volo di piatto mancino alle spalle di Donnarumma. Un pareggio supermeritato, visto l’andamento della gara.

    L’arrembaggio laziale e il contro-arrembaggio milanisti non si arrestano mai. Luis Alberto si guadagna un giallo per un intervento in scivolata su Calabria, ma è sempre lui a mettere in crisi la difesa rossonera, fino all’ultimo minuto.

    Inzaghi fa entrare Akpa Akpro al posto di Milinkovic Savic e Pereira al posto di Immobile, forse convinto che la partita sia virtualmente conclusa. Ma sbaglia.

    Il Milan ci prova con Rebic altre due volte, senza esito. Inzaghi fa entrare Hoedt per Patric. Luiz Felipe salva miracolosamente su una combinazione tra Rebic e Hernandez.

    Poi, al 92’, il gol che spegne il sogno della Lazio di uscire con un punto da San Siro. Corner di Calhanoglu, Hernandez anticipa di testa Luis Alberto e condanna Reina a raccogliere il pallone in fondo alla rete.

    Un’amara sconfitta per la Lazio, convinta fino all’ultimo minuto di avercela fatta a imbrigliare il Milan, una vittoria esaltante per il Milan, che conserva il primato in classifica.

    Bruno Cossàr

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