SCUOLA | Aumentano i disabili, diminuisce il sostegno

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    disabili-a-scuola1La riforma della Buona Scuola non ha sanato il problema della mancanza di insegnanti di sostegno nelle scuole italiane: perché a fronte dei 120mila docenti necessari a mantenere il rapporto di un docente ogni due alunni ‘certificati’, continuiamo a stare fermi a circa 90mila insegnanti stabilizzati. Anche quest’anno gli altri posti saranno così coperti da supplenti, pur in presenza di oltre 12mila docenti specializzati con i corsi Tfa e di scienze della formazione primaria, lasciati a stagnare nelle graduatorie d’Istituto. Dando così il là alle denunce delle famiglie e delle scuole per mancanza di docenti, che tardano ad essere nominati pur in presenza di precise richieste di sostegno avanzate dalle commissioni mediche.

    Si tratta – secondo una nota di Anief – di una mancanza davvero grave, perché ricordiamo che stiamo parlando, andando oltre ai freddi numeri, di docenti che debbono supportare lo studio di alunni in prevalenza con ritardo mentale, disturbi del linguaggio e dello sviluppo. Malgrado la necessità di adeguare il numero di insegnanti, ribadita dalla sentenza della Consulta n. 80/2010, che annullando i commi 413 e 414 dell’art. 2 della Legge 244/2007, la quale ha messo in evidenza una volta per tutte come l’organico dei docenti di sostegno vada tarato con l’obiettivo primo di garantire il rapporto uno a due tra docenti specializzati e alunni disabili, rimaniamo fermi ad un organico dell’80% rispetto alle effettive necessità. E questo limite ha prodotto l’ennesimo anno scolastico in sofferenza: perché a fronte di 40mila posti liberi, quelli effettivamente coperti da assunzioni saranno circa 10mila. Con 30mila posti destinati ancora ai precari.

    “Si tratta di una seria lacuna – spiega Marcello Pacifico, presidente Anief – perché anche lo scorso anno alla fine, contando in posti in deroga, servirono circa 120mila docenti, tra assunti e supplenti. Considerando che l’incremento annuo di alunni disabili si attesta attorno ai 4-5mila unità, viene da chiedersi perché non si è fatto fronte a questo problema superando, anche con la riforma, i limiti imposti dalla Legge 128/2013 approvata durante la gestione dell’ex ministro Maria Chiara Carrozza. Quella norma, infatti ha previsto un massimo di assunzioni pari a 90mila docenti, ma si rifà ad un contingente di iscritti disabili risalente al 2006. Nel frattempo, però, gli alunni che necessitano del docente a supporto sono passati da 180mila a 240mila: è chiaro che occorre adeguare la norma”.

    Lo stesso ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini, solo qualche mese fa ha affermato, a Palazzo Chigi in occasione della ‘Giornata internazionale delle persone con disabilità”, che oggi nelle nostre scuole ci sono 229mila bambini disabili a fronte di 117mila insegnanti di sostegno: “una proporzione virtuosa ma non basta”. E proprio in queste ore, il Ministero dell’Istruzione ha fornito i numeri aggiornati, confermando che ammontano a “90.034 i posti sul sostegno per l’anno scolastico 2015/2016” e che sono “poi già 25.000, ad oggi, i posti in deroga assegnati dal Miur per rispondere ulteriormente alle esigenze degli alunni diversamente abili e delle loro famiglie. Numero destinato ad aumentare per le nuove certificazioni di disabilità o aggravamento che abitualmente arrivano subito dopo l’inizio delle lezioni”, ammettono da Viale Trastevere. Lo stesso Miur ha annunciato che “l’organico potenziato istituito dalla legge Buona Scuola prevede ulteriori 6.446 posti per il potenziamento delle attività di sostegno”.

    “Ma questi ulteriori 6.446 posti assegnati con la prossima fase C del piano assunzioni – ricorda Pacifico – andranno a far parte dell’organico del prossimo anno, perché nel 2015/16 per legge i docenti assunti con il ‘potenziamento’ otterranno solo una nomina giuridica. Sempre che riusciranno tutti ad ottenere la nomina in ruolo, visto che nella fase B sono andate perse già oltre 3.600 assunzioni per mancanza di candidati nelle GaE, pur in presenza di 12mila abilitati nelle graduatorie d’Istituto. Il risultato di questa situazione è che anche l’anno prossimo, dopo la Buona Scuola, ci ritroveremo ancora oltre 25mila posti vacanti, che in prospettiva rimarranno tali. A meno che non si superino gli attuali vincoli normativi sull’organico del sostegno. E si dia anche finalmente seguito alla direttiva europea 70/1999, oltre che alla sentenza della Corte di Giustizia europea, che prevede l’assunzione su posto vacante di tutto il personale che ha svolto oltre 36 mesi di servizio”.

    “È una situazione davvero paradossale, perché quegli alunni a cui verrà assegnato il docente di sostegno con il solito inevitabile ritardo, con tanto di cambio di docente in corso d’anno, hanno gli stessi diritti degli altri: i posti in deroga, in realtà stabili a tutti gli effetti, sono un tecnicismo che – conclude Pacifico – è giunta l’ora di superare con i fatti”.

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